Il colore, regole per una scelta ragionata

Quando in famiglia affrontiamo il discorso di tinteggiare casa, oltre che scappare o evadere guardando nel vuoto fingendoci pervasi da un’estasi improvvisa, si ripropone puntuale la tesi scientificamente comprovata di mio padre per cui le pareti devono essere bianche. Perché da giovane faceva l’imbianchino e “solo lui lo sa!” quanto fosse difficile riprendere il bianco su una parete rosa in una chiesa.

E vogliamo dargli torto?

Nel tempo, però, e con l’esperienza ho imparato che non bisogna avere paura del colore e che nei luoghi che abitiamo il colore influenza gli spazi e determina percezioni e umori.

L’uso ragionato del colore è una chiave di volta nella completezza e negli equilibri degli ambienti e bisogna imparare a non concepirlo solo nell’ottica della colorazione delle pareti o del piccolo dettaglio. Direi allora di partire visualizzando il nostro ambiente come una scatola vuota, un foglio bianco su cui disegnare.

Un primo modo per introdurre il colore è quello legato alle sensazioni che proviamo e che vorremmo suscitare: è l’approccio più soggettivo, spesso va equilibrato e ponderato con attenzione, per non risultare eccessivi o al contrario per aggiungere il plus che cerchiamo, senza averne paura.

Il secondo approccio potrebbe essere, invece, più metodico: lavorando sugli abbinamenti in maniera studiata e ispirandoci un po’ alla ricerca fatta da Itten, potremmo scegliere di lavorare sui contrasti cromatici, scegliendo colori complementari, opposti, oppure sull’armonia, abbinando invece colori analoghi, o addirittura scegliendo con minuzia le percentuali da utilizzare, magari giocando con campiture più ampie fino al dettaglio nel complemento. Oppure potremmo pensare di essere ancora più rigorosi individuando più toni dello stesso colore, velando elegantemente le sfumature dello stesso.

Il terzo approccio è quello che io definirei geometrico, dove le tinte si alternano creando “livelli” riconoscibili, ad esempio stesso colore per i piani orizzontali e viceversa per i verticali, oppure ragionando solo per le pareti sulla creazione di sfondi, angoli che valorizzino un ambiente approfondendone le potenzialità spaziali o compensandone i difetti. La creazione di queste quinte di colore, oltre che a definire lo spazio, ci consente di impaginare l’arredamento. Questo intervento è spesso un salvagente per evitare di riempire troppo l’ambiente o lasciare che gli elementi d’arredo galleggino nel vuoto.

Un altro aspetto che non bisogna ignorare è legato alla percezione che il colore ci evoca, più banalmente potremmo semplificare al concetto di caldo-freddo, con coscienza quindi la scelta del colore potrebbe trasmettere al nostro ambiente sensazioni più accoglienti e confortevoli o rigorose e istituzionali. Non dobbiamo sottovalutare in questo caso l’illuminazione sia naturale che artificiale e che influenza molto il colore condizionandone calore e tono.

Potrei quindi suggerire alcune semplici dritte, del tutto personali, che mi aiutano nella gestione quotidiana del colore ed incoraggiano ad approcciare con esso chi siede con me a disegnare.

Non abbiate paura del colore, il colore è amico! Abbiamo sicuramente tutti un colore preferito, perché non decidiamo d’iniziare da quello? È un semplice modo per rassicurarci, non è detto che andrà utilizzato solo o esclusivamente quello, rischiando di odiarlo nel tempo, ma è il parere più personale e può suggerire altre valutazioni e conclusioni nelle scelte e negli abbinamenti.

Finiamola con le case cattivissime! Tutto grigio, tutto tecno, la casa di Dart Fener. Lavorare sui grigi potrebbe essere una grandissima occasione per sfiorare la perfezione, ma bilanciamo e misceliamo bene i toni, le sfumature e i dettagli. Con questi piccoli accorgimenti eviteremo di essere noiosi o peggio tristi.

Evitiamo la casa corredino. Il tutto abbinato, tutto a riporto, risulterebbe posticcio e stucchevole senza escludere il rischio di cadere nella moda del momento. Come nell’abbigliamento il dettaglio fa la differenza, la scelta di un colore che crei un filo logico per gli ambienti è saggia, ma non riduciamola all’abbinamento di piccoli accessori in quantità numerosa, meglio coerenza e continuità con occhio di riguardo per il dettaglio.

Di Andrea Iride
Pubblicato su Metamorfosi Quotidiane, www.vitrtuquotidiane.it

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