Se vi dovessi illustrare il mio concetto di bagno probabilmente vi mostrerei un semplice lavandino con colonna in ceramica, specchio, mensola e bicchiere con lo spazzolino, ma credo sia solo l’immagine evocativa di un probabile bisogno di ordine – che invece il mio bagno richiede -, più che la vera concezione che ho di questa stanza. Una stanza che ha cambiato nel tempo più volte la sua dimensione spaziale e psicologica.
Il concetto di bagno in realtà ha subito già durante la storia diverse fasi ed evoluzioni: nasce come luogo dedicato all’immersione del corpo e al suo culto in maniera edonistica, terapeutica e spirituale; diventa poi, con molto tempo e difficili passaggi, abbinato anche alle funzioni più fisiologiche, dopo aver assistito all’esigenza di portare quest’ultime dall’esterno dell’abitazione al suo interno.
Senza dilungarci troppo, però, possiamo affermare che il concetto di bagno – più o meno uguale a come lo intendiamo adesso – risulta essere cosa abbastanza recente e tuttavia anche quello contemporaneo è oggetto di continui mutamenti. Siamo passati da una configurazione più borghese e decorativa a un’esigenza di un bagno più funzionale; abbiamo ridotto spesso dimensione e minimizzato la funzione, pensate al passaggio vasca-doccia avvenuto come se la vasca fosse il nemico di tutti gli spazi; abbiamo abbandonato i decori, semplificato le superfici, creato il tenero concetto – che tanto mi fa sorridere – del “bagno grande e bagno piccolo”.
E oggi? Oggi siamo, invece, tornati ad una realtà di grande ragionamento su questa stanza, in cui cerchiamo sempre di più di coniugare la funzionalità e praticità richiesta dai tempi del mondo contemporaneo, all’esigenza di benessere, di ristoro per il corpo e la mente, o secondo me ancora più semplicemente di tempo dedicato a noi, al nostro silenzio, all’intimità nuda ed emotiva, chiusa e finalmente ferma.
Si, mi piace il concetto di bagno come rifugio, come dimensione parallela, “stanza delle necessità” pronta ad accoglierci. Non vi sentite già confortati nel pensarla così? Ma passiamo ad alcuni consigli pratici, maturati con l’esperienza per affrontare le scelte giuste in caso dobbiate ristrutturare o creare un bagno da zero.
“Bagno grande e bagno piccolo”, nel fortunato caso in cui in casa avessimo due bagni potremmo pensare di mutare il concetto di grande e piccolo in “accoglienza e personale”. Sicuramente in casa avremo un bagno che usiamo di più, più dedicato, quindi un pratico consiglio è quello di creare un luogo dell’accoglienza per tutti, più fluido con il resto della casa, un luogo neutrale e continuativo nell’estetica generale; al contempo di osare invece sul proprio, personalizzandolo anche in modo più prorompente, perché sia veramente nostro.
L’impiantistica e gli spazi sono un altro fondamentale che suggerisco di curare con attenzione e da affidare a professionisti. In caso di creazione di un bagno ex novo, invito a progettare non solo la disposizione gli spazi minimi, ma ad approfondire i passaggi, le esigenze funzionali, fino ad arrivare al dettaglio del mobile, dei gruppi, e delle parti tecniche, questo vi eviterà di avere brutti scherzi durante la realizzazione e rischiare di fare rinunce. Nel caso di ristrutturazione o semplice restyling, invece, dove probabilmente il vincolo saranno le collocazioni degli impianti già esistenti, suggerisco di indagare e valutare insieme al consulente, oltre che la nuova estetica, anche i prodotti che possono rendere il bagno più contemporaneo e funzionale. Ad esempio, sapevate che esistono sanitari a terra filo muro capaci di sostituire i vecchi distanziati dalla parete senza dover fare interventi sugli scarichi esistenti? Pensate all’enorme vantaggio già solo nella pulizia!
I rivestimenti, croce e delizia, che ci piacciano o no sono utili alla pulizia. In linea di massima vi suggerirei quindi almeno di fare in modo di metterli nelle zone sanitarie, trovando modalità e trucchi che si avvicinino al meglio ai vostri gusti. Oggi possiamo contare su molte tipologie di rivestimento: grandi lastre che ci permettono di avere superfici continuative e omogenee; carte da parati impermeabili studiate addirittura per l’inserimento in doccia; piccoli e medi formati di grandissimo impatto estetico che indagano una nuova essenza di decoro. Salire, invece, a tutta altezza potrebbe essere un buon suggerimento per la manutenzione nel tempo, la pulizia e abbracciare l’idea di bagno scatola-scrigno. Oppure si potrebbe alleggerire abbassandosi con delle boiserie fino alla carta da parati o resine e microcementi, che annullano totalmente il concetto di piastrella.
Non abbandonate mai l’idea del benessere, ad oggi ci sono molte aziende che permettono di avere tecnologie del bagno legate al benessere a prezzi più accessibili e dimensioni più modeste. Tre esempi facili: le colonne doccia multifunzione con i getti idromassaggio; l’uso di superfici tattili più evocative e stimolanti, parlo ad esempio del mosaico, rivalutiamo la sua sensazione sotto il piede nudo in doccia e la suggestione della tradizione termale; e in ultimo, ma forse più “il grande ritorno” della vasca, idromassaggio o tradizionale se gli spazi lo consentono, vi invito a valutare anche la possibilità di una free standing con forme organiche o una tinozza in cui allentare le tensioni tra vapori e profumi.
Di Andrea Iride
Pubblicato su Metamorfosi Quotidiane, www.vitrtuquotidiane.it